Progetto “Dopo di Me”
Le persone anziane chiedono più tutele per i propri pet e temono, quando non ci saranno più, per il loro destino.
Cani e gatti sono sempre più parte integrante della famiglia.
La presenza e la cura di un animale domestico farebbe talmente bene alla salute, sia fisica che psichica, che la stessa FederAnziani ha calcolato in 4 miliardi di euro l’anno il risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale. In altre parole, incentivando le adozioni tra i senior, ci sarebbero significative riduzioni dei costi per curare e gestire patologie quali il diabete, la depressione e le malattie cardiocircolatorie.
La ricerca ha rivelato altri particolari: nell’80% dei casi l’animale domestico entra in famiglia perché regalato da un parente o da un amico o come trovatello: una percentuale intorno al 70%, per quanto riguarda il cane, e che sfiora l’80% per quanto riguarda il gatto. Ancora pochi coloro che si rivolgono al canile o gattile per le adozioni. Per quanto riguarda le cure e l’alimentazione, ci si rivolge soprattutto al veterinario, anche se non in maniera costante. Più del 50% si affida anche alla TV, al passaparola o ad altre figure come il toelettatore per chiedere informazioni.
Tuttavia, in questo scenario positivo, emergono anche delle criticità a impedire le adozioni, ovvero difficoltà nella gestione quotidiana e durante i periodi di ferie (sebbene molti rinuncino alle vacanze pur di non lasciare il proprio animale): gli anziani si sentirebbero in pratica più tranquilli potendo dividere il tempo e l’impegno per la cura del cane o del gatto con un’altra persona e avendo una condizione economica più favorevole (ad esempio pensione più alta). E poi c’è un problema di carattere etico che ci si pone al momento di decidere se avere con sé un animale: il timore di quello che potrebbe succedergli nel caso della propria dipartita. Secondo la legislazione attuale che considera gli animali una res, quindi un oggetto, questi vengono di fatto ereditati dai parenti e affini che molte volte non li vogliono o non possono tenerli. In alcuni casi, soprattutto negli anni passati, molti di questi animali venivano abbattuti o destinati a diventare dei randagi. Un’incertezza non di poco conto che pesa nella scelta.
Cosa propone l’Asta
L’obiettivo principale del Progetto “Dopo di Me” è quello di non lasciare solo l’anziano e concedergli la libertà di godere della convivenza e dell’affetto di un animale domestico, salvaguardando la salute e il benessere dello stesso.
Per realizzare questa finalità l’associazione ha pensato a un’organizzazione che, a 360 gradi, si prenderà cura del binomio animale-anziano con una serie di attività tra loro connesse.
- Selezionare, in collaborazione con gli assessorati alle politiche sociali dei comuni, pensionati e anziani in grado di collaborare all’iniziativa in qualità di volontario. Le persone selezionate parteciperanno a una formazione specifica che consentirà loro di essere pronti a svolgere diverse mansioni, dalla custodia temporanea degli animali all’educazione sanitaria dei bambini nelle scuole primarie e medie, punto questo molto importante per il ruolo attivo e concreto che gli anziani possono portare con la loro esperienza all’interno delle scuole.
- Sostegno di tutte le spese per il mantenimento degli animali in adozione temporanea.
- Creazione di un centro di accoglienza temporaneo per gli animali in attesa di essere collocati temporaneamente o definitivamente presso un altro proprietario.
- Assistenza sanitaria gratuita per gli animali dati in affido agli anziani con un isee fino a 15 mila euro.
- Supporto e assistenza domiciliare per gli animali dati in adozione.
- Creazione di un trust di scopo per la tutela del rispetto delle volontà dei proprietari.
La copertura delle spese sarà assicurata dall’Associazione ASTA con i proventi derivanti dalle donazioni ricevute e dalle attività istituzionali dell’associazione.